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Il Santuario
La
fondazione della chiesa dei Santi Apostoli Giacomo e Filippo è difficilmente
databile; dell'antica costruzione, sulla quale verrà in seguito edificata la
basilica odierna, non esiste infatti una cospiqua documentazione.
Da una
descrizione del XV secolo risulta che la chiesa fosse una struttura in stile
romanico, suddivisa in tre navate con campanile cuspidato, struttura risalente
presumibilmente al XII secolo, simile alla Cattedrale di Ventimiglia e alla
Concattedrale di Sanremo.
Di essa
sono presenti, nell'attuale chiesa, il pulpito in marmo bianco del 1575, il
battistero anch'esso del XVI secolo, realizzato in marmi policromi, il
tabernacolo, attualmente utilizzato per la custodia degli Olii Santi e il coro
ligneo.
La nuova chiesa, edificata a partire dal 1674 per volontà del tabiese Cardinale
Gastaldi, in parte sulla struttura della preesistente, è stata inaugurata il 25
novembre del 1689.
E' composta di un'ampia navata voltata a botte, illuminata da finestre
lunettate e quattordici cappelle laterali con altare, dieci delle quali
appartenenti all'antica chiesa. Ha dimensioni ragguardevoli: 57,5 metri di
lunghezza, 12,5 metri di larghezza e 18,5 metri di altezza della navata. Il
campanile è anch'esso frutto di una sopraelevazione di quello romanico e della
sua trasformazione in stile barocco.
La chiesa parrocchiale è stata completamente restaurata tra il 1990 e il 1996
grazie all'opera dell'allora parroco don Santino Guglielmi. La Basilica,
riconosciuta come un centro mariano di primaria importanza, è stata elevata
alla dignità di Santuario diocesano il 13 giugno 2010 dal Vescovo diocesano
Monsignor Alberto Maria Careggio.
Volgi a noi gli occhi
tuoi
La
Statua
Nel 1851 lo scultore tabiese Salvatore Revelli
donò alla sua città natale la statua in gesso della Madonna del Sacro Cuore o
del Cuore Immacolato di Maria.
1. L'immacolata concezione di Maria
Il
Miracolo inizia l'11 marzo 1855 a conclusione dell'ottavario di preghiera,
voluto dal Vescovo di Ventimiglia Mons. Lorenzo Biale, per solennizzare in
tutta la Diocesi l'avvenuta definizione del dogma dell'Immacolata Concezione di
Maria (8 dicembre 1854).
2.Il senso della definizione dell'Immacolata
C'è grande
risonanza nella Chiesa per questo avvenimento che riconosce quello che ormai
da secoli nella riflessione dei teologi, negli scritti dei santi e nel sensus fidelium era un patrimonio
acquisito.
Quel
«piena di grazia», ripetuto da secoli sulle labbra dei fedeli acquista ora
tutta la sua profondità teologica e la sua pregnanza: Maria è dal momento della
sua concezione totalmente abbracciata dall'amore di Dio, un amore totale e
perfetto che fin dal suo concepimento riversa su di lei i meriti e la grazia
del Salvatore, in vista proprio del suo speciale legame con Lui: in quella
peculiare relazione – che già fra gli uomini è ricca di mistero e solidarietà
che lascia stupiti – Maria sarà la Madre del Figlio di Dio, di cui lei stessa è
figlia (secondo la nota espressione dantesca).
In quel
clima di preghiera e devozione tenerissima alla Vergine Immacolata, la Madonna
concesse un segno della sua compiacenza: a Taggia, nei giorni successivi,
particolarmente il 12, il 17 e 18 marzo uomini e donne di ogni età e
condizione, bambini, e sacerdoti assistettero allo straordinario movimento
degli occhi della statua della Vergine.
“…vide
cioè le prodigiose pupille sollevarsi verticalmente sino a nascondersi per
intiero sotto le palpebre superiori. Vide le palpebre restringersi ed accostarsi
pressoché al contatto delle ciglia, e le ciglia offrire alcuni movimenti come
di persona vivente. Vide le palpebre spalancate più del solito, cresciuta la
turgidezza della pupilla, e la forma degli occhi mutata da ovale quasi in
rotonda, e tali cose per ben tre volte ei vide nello spazio di dieci o dodici
minuti assieme ad altri molti che trovavansi con lui nella cappella”.
(Rel. D. Prod. p.41 Processo p. 75)
E' questo
il primo prodigio documentato compiuto dalla Madonna Miracolosa di Taggia l’11
marzo 1855. La statua raffigura la Vergine con il cuore in mano ed è opera
dello scultore Salvatore Revelli, nato a Taggia il 1 Settembre 1816.
L’importante artista nel 1850 aveva cominciato a lavorare a una statua di Santa
Filomena che in corso d’opera venne poi trasformata in un’immagine della
Madonna del Sacro Cuore, data la profonda devozione che l’autore stesso
nutriva. L’opera, un bozzetto scultoreo in gesso policromo, alto 93 cm, era il
modello per una statua di marmo che avrebbe dovuto essere realizzata
successivamente, ma così non avvenne. L’artista tabiese volle farne dono alla
sua città natale nel 1851 e quattro anni dopo, a conclusione dell’ottavario di
preghiere, voluto dal Vescovo di Ventimiglia Mons. Lorenzo Battista Biale per
solennizzare in tutta la Diocesi l’avvenuta definizione del dogma
dell’Immacolata Concezione di Maria (8 dicembre 1854), alcuni fedeli presenti
in chiesa assistettero al miracolo del movimento degli occhi .
L’evento prodigioso fu notato nuovamente durante le
funzioni vespertine, e continuò nei giorni successivi, in particolare il 12,
14, 17, 18, 20 e 21 marzo; molti furono i testimoni che assistettero al
movimento degli occhi e al mutamento dell’incarnato del volto della Vergine. Il
parroco Don Stefano Semeria ne informò il Vescovo Diocesano che, vista l’entità
e il ripetersi dei fatti decise con decreto del 26 marzo 1855 di dare inizio a
un regolare processo canonico sul fatto, e nominò due promotori, tre
istruttori, due fiscali e due segretari. Si trasferì a Taggia, dove nei giorni
1 e 2 aprile 1855 assistette insieme a circa 400 persone all’esame della statua
durante il quale si ripeté nuovamente il movimento degli occhi. Il 4 aprile
1855 procedette alla nomina dell’ufficio Istruzione, allo scopo di raccogliere
le deposizioni giurate dei testi e di ogni altra prova utile. L’8 maggio 1855,
a conclusione di un processo canonico condotto con grande prudenza e rigore, e
dopo aver ascoltato circa 150 testimoni, uomini, donne, bambini, sacerdoti e
religiosi, si arrivò alla convinzione che il lavoro svolto fosse sufficiente
per dimostrare l’autenticità del prodigio. Il 30 maggio 1855 furono trasmessi
gli atti processuali al Papa Pio IX, il quale con Rescritto del 21 giugno 1855
accordò :” la facoltà d’imporre a Nostro nome colla nostra autorità una Corona
d’oro a quella statua della SS. Vergine Maria del Sacro Cuore” e concesse “ a
tutti e singoli i fedeli dell’uno e dell’altro sesso, i quali confessati e
comunicati visiteranno la chiesa … l’Indulgenza Plenaria e la remissione di
tutti i peccati… “. Incoronazione che di fatto avvenne soltanto l’anno
successivo, il 1giugno 1856, accompagnata da celebrazioni religiose e da grandi
festeggiamenti popolari culminati con uno spettacolo pirotecnico. Durante le
feste legate all’incoronazione la statua della Madonna Miracolosa ripeté il
movimento degli occhi:”... Questo giorno sarà sempre il più memorando per le
future generazioni di Taggia e segnerà sempre una gloria specialissima per la
Liguria per essere stata prescelta dalla Vergine al primo trionfo del suo
privilegio d’Immacolata, che fu l’Incoronazione della statua intitolata del
Cuore Immacolato”.
Da allora
il prodigio della Madonna Miracolosa, documentato e riconosciuto tale, continuò
a ripetersi negli anni e in particolare nel 1941, con eventi che si
susseguirono a intervalli irregolari dal mese di luglio a ottobre, e più di
recente nel 1956 e ancora nel 1996. Numerose deposizioni giurate conservate
nellArchivio Parrocchiale li documentano.
Siamo
prima delle apparizioni di Lourdes, ma evidentemente vale per Taggia quanto
vale per la piccola cittadina francese. La Madonna ha voluto dare un segno
circa la bontà e l'opportunità della decisione del Pontefice.
Durante
le Feste dell'Incoronazione, la Statua della Madonna Miracolosa ripetè il
movimento degli occhi anche nel secolo scorso, nel 1941 e 1956, ripetutamente e
per diversi giorni. Oggi la statua della Madonna del Sacro Cuore, denominata
"della Madonna Miracolosa",
è conservata nella quarta cappella della navata
sinistra della chiesa dei Santi Giacomo e Filippo.
La
tradizione popolare attribuisce inoltre alla Madonna miracolosa la protezione
della popolazione di Taggia durante la seconda
guerra mondiale e altre grazie temporali.
LA FESTA
Ogni anno l'11 Marzo, indipendentemente dal giorno
cui cade, si celebra in forma solenne la ricorrenza dell'evento miracoloso.
Mentre la prima Domenica di Giugno si ricorda la Festa dell'incoronazione della Statua Miracolosa.
LA NOSTRA DEVOZIONE
ALLA MADONNA MIRACOLOSA
DI TAGGIA
La
confraternita della SS. Trinità e la sua devozione alla Madonna Miracolosa.
La
Confraternita della SS. Trinità, accolse da subito con giubilo, partecipando
fattivamente ai festeggiamenti che si tennero sia in occasione degli eventi
Miracolosi che successivamente.
Negli anni
poi la devozione alla Venerata statua del “Cuore Immacolato di Maria” è andata
via via aumentando, tanto che nel 2008, il Consiglio presentò all'intera Assemblea
dei Confratelli che aderì all'unanimità, la proposta di posizionare nella
cappella esistente sul lato destro dell'Oratorio, una copia lignea della
venerata Immagine il cui originale è conservato nel Santuario Tabiese.
A seguito
quindi di una sottoscrizione collettiva operata dai confratelli con la
partecipazione di numerosi fedeli e, grazie ad una cospicuo contributo della
Banca di Credito Cooperativo di Caraglio del Cuneese e della Riviera dei Fiori,
filiale di Arma, si procedeva all'acquisto di una scultura lignea, perfetta
copia della Sacra effige. In occasione della Santa Messa celebrata durante la
Festa della SS. Trinità il Parroco, Don Antonio Arnaldi, procedeva alla benedizione
e alla sua collocazione.